Omegle chiude dopo 15 anni, il creatore si arrende: “Non voglio avere un infarto”

Omegle è stata una piattaforma che ha fatto la storia di internet ma oggi chiude e le motivazioni del suo fondatore sono strazianti.

Per tutti coloro che non hanno fatto in tempo a conoscerlo è bene sapere che Omegle era un sito in cui utenti anonimi potevano incontrarsi in chat generate casualmente per discutere di qualsiasi argomento volessero.

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Il fondatore di Omegle è disperato – trackback.it

Il sito era stato fondato nel 2009 da Leif K-Brooks il quale, all’epoca, aveva soltanto 18 anni e che, come lui stesso ha raccontato in una commovente lettera aperta, da bambino aveva subito e affrontato le conseguenze dello stupro. Come Leif ha spiegato, il suo scopo era creare una piattaforma sicura in cui tutte le persone avessero la possibilità di entrare potenzialmente in contatto con milioni di estranei allo scopo di allargare i propri orizzonti, parlare dei propri interessi e imparare cose nuove senza correre rischi per la loro sicurezza fisica.

Il problema è che nel corso degli anni le persone hanno utilizzato Omegle per compiere reati anche gravi e questo ha finito per distruggere la piattaforma ma anche la vita del suo creatore. Si parla di 600.000 casi di abusi sui minori messi in atto attraverso Omegle solo nel 2022.

“Non voglio avere un infarto a 30 anni”

Attualmente l’unica pagina ancora visitabile di Omegle è una lunga lettera aperta in cui il creatore del sito spiega la nascita, l’involuzione e l’inevitabile morte del progetto. Nello scritto viene spiegato che nel tempo Omegle è stato utilizzato come strumento per mettere a segno dei crimini ma, grazie all’immane impegno del suo proprietario e del suo staff, si è anche impegnato nella ricerca di prove.

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L’anonimato degli utenti è un grande problema di Omegle – trackback.it

“Omegle ha collaborato con le forze dell’ordine e con il Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati, per aiutare a mettere i malfattori in prigione a cui appartengono. Ci sono “persone” che marciscono dietro le sbarre in questo momento grazie in parte alle prove che Omegle ha raccolto contro di loro e ha informato le autorità ha scritto Brooks che però, nonostante i successi, si arrende.

L’uomo ha spiegato che negli ultimi anni ha fatto di tutto per rispettare le sempre più stringenti norme di sicurezza approvate dai governi per regolamentare le piattaforme social ma il suo impegno economico, tecnico ed emotivo non è più sufficiente. “Il funzionamento di Omegle non è più sostenibile, né finanziariamente né psicologicamente. Francamente, non voglio avere un infarto a 30 anni”. 

Con quest’ultimo atto, quindi, chiude una delle più innovative e allo stesso tempo controverse piattaforme dell’internet contemporaneo: a causa di quella che per il creatore è una “pericolosissima ma piccola percentuale di utenti”, si è costretti a rinunciare a un progetto che avrebbe avuto ancora molto da dare.

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