Mark Zuckerberg papà provetto grazie all’aiuto degli occhiali con intelligenza artificiale: il video fa impazzire il web.
Fare i genitori non è facile e lo sappiamo benissimo. O almeno, possiamo immaginarlo. Immagina per esempio quanto deve essere difficile pettinare i capelli di una figlia femmina se sei un papà. Si sa che gli uomini sono impacciati con le cose che non sono esattamente speculari alle loro esperienze. Va da sP che le code fatte dal papà saranno sempre un po’ storte, almeno all’inizio. Ed è quasi comico vedere questi papà impacciatissimi che cercano di uscire dall’incubo dei capelli lunghi.
Beh, ovviamente non tutti i papà sono uguali. Probabilmente se se la figlia di Mark Zuckerberg le cose sono un po’ più facili, almeno per il tuo papà. Il genio dei social di certo non si lascia prendere dallo sconforto quando si trova a dover fare cose di cui non ha una certa esperienza. L’imprenditore che è in lui cerca sempre la soluzione ai suoi problemi, sia piccoli che grandi. Ma non lo fa come farebbero persone qualunque, certo. Lo fa utilizzando il pensiero laterale come fanno le grandi menti come la sua.
Mark Zuckerberg: ecco come l’AI può aiutare i papà
Uno cosi fissato con la tecnologia, può mai limitarsi a guardare un tutorial su youtube, per pettinare i capelli di sua figlia? Certo che no. Questo momento di routine padre figlia si è trasformato in un piccolo sponsor Instagram, forse voluto ma forse no. Per fare la treccia alla sua bambina, papà Mark si fa aiutare da un’assistente molto speciale. Si tratta dei nuovissimi RayBan implementati dall’intelligenza artificiale creata proprio da Meta, l’azienda di cui Zuckerberg è felicemente proprietario.
Solo indossando questi occhiali, e facendo loro una domanda, potrai essere aiutato dalla voce virtuale dell’ AI che ti guiderà passo passo fino al raggiungimento del tuo obbiettivo.
A mostrare tutto questo un video postato dallo stesso Zuckerberg su Instagram. Questo video potrebbe avere un impatto importantissimo, da tanti punti di vista. Chi demonizza l’utilizzo dell’AI nella vita quotidiana sottovaluta il suo impatto nell’eventuale supporto a persone con difficoltà. Avere per esempio, una voce che guidi le persone ipovedenti attraverso degli occhiali potrebbe essere una piccola grande rivoluzione.
Per questo e tanti motivi dovremmo cercare di estrapolare il meglio dalle possibilità che queste nuove tecnologie offrono, senza lasciarsi addomesticare, ma addomesticandole. La tecnologia può e deve diventare una risorsa, per tutti.