La tecnologia si spinge sempre più avanti: il nuovo aggiornamento trasforma gli auricolari anche in un cardiofrequenzimetro.
Il mercato dei gadget riguardante cuffie e auricolari è letteralmente esploso grazie alla tecnologia della cancellazione attiva del rumore, o più semplicemente ANC: acronimo dell’Active noise control inglese, un metodo per ridurre il suono non voluto tramite la sovrapposizione con un secondo suono specificamente progettato per cancellare il primo.
Secondo gli ultimi dati si ipotizza che il volume delle spedizioni globali quasi doppierà quello dei braccialetti e degli orologi intelligenti a fine 2023. Tutto merito dei recenti progressi nell’ANC, nella modalità trasparenza e nell’intelligenza artificiale.
Con il passare del tempo gli auricolari, un po’ come è stato per gli smartphone, sempre meno utilizzati per chiamare con il metodo tradizionale, vengono indossati non solo per rispondere alle chiamate ed avere le mani liberi, nemmeno per ascoltare musica e basta, ma anche – ed è qui la grande innovazione – per esercitarsi, concentrarsi o semplicemente per controllare il proprio stato fisico.
In un report direttamente sul proprio blog ufficiale, Google sta rivoluzionando ulteriormente il mondo dei gadget, soprattutto quello degli auricolari, attraverso una dettagliata ricerca sull’audiopletismografia, la quale ha evidenziato con un semplice dispositivo che si mette all’orecchio (ANC ovviamente) possa diventare un sensore di frequenza cardiaca, senza richiedere alcun hardware aggiuntivo.
“In APG (letteralmente Audioplethysmography for Cardiac Monitoring in Hearables, ndr) presentato a MobiCom 2023, introduciamo una nuova modalità di rilevamento attivo della salute nell’orecchio”. Così parlò il colosso di Mountain View riguardo la sua ultima indagine, che permetterà agli auricolari con tecnologia ANC di monitorare i segnali fisiologici di un utente, come la frequenza cardiaca e la variabilità della frequenza cardiaca, senza aggiungere sensori aggiuntivi o compromettere la durata della batteria.
L’APG di Google mostra un’elevata resilienza agli artefatti dovuti al movimento, rispetta soprattutto le norme di sicurezza con un margine di 80 dB al di sotto del limite, non è influenzato dalle condizioni di tenuta ed è comprensivo di tutte le tonalità della pelle. Ma come superare i vincoli propri di un hardware adibito a tale funzione? Secondo l’APG inviando un segnale di sondaggio a ultrasuoni a bassa intensità, attraverso proprio gli altoparlanti delle cuffie ANC. Un segnale che attiverà una sorta di eco che verrà ricevuto tramite i microfoni di feedback integrati. “Il segnale portante rilevato è completamente impercettibile – sottolineano da Google – e non viene influenzato dalla riproduzione musicale”.
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